Il paradosso del gas russo in Europa attraverso l'Ucraina
RomeNonostante il conflitto e le tensioni politiche tra i due paesi, il gas russo continua a essere consegnato in Europa attraverso l'Ucraina. Questo è sorprendente dati i combattimenti in corso.
La stazione di misurazione di Sudzha in Ucraina continua a operare e a gestire un ingente flusso di gas. Martedì scorso si prevedeva il passaggio di 42,4 milioni di metri cubi di gas, in linea con la media degli ultimi 30 giorni. Sebbene l'Ucraina gestisca l'oleodotto, ha deciso di non interrompere questi flussi di gas, probabilmente per ragioni economiche come le tariffe di transito.
Vari fattori contribuiscono a questa situazione:
- Accordo Quinquennale Esistente: Prima del conflitto, Ucraina e Russia avevano firmato un accordo che garantiva il flusso di gas fino al 2024. Gazprom guadagna attraverso la vendita di gas, mentre l'Ucraina trae vantaggio dalle tasse di transito.
- Dipendenza Europea: Prima della guerra, circa il 40% del gas naturale europeo proveniva dalla Russia. Nonostante i tentativi di diversificare, l'Europa dipende ancora dal gas russo, ridotto però a circa il 15% delle importazioni l'anno scorso.
- Mitigazione della Crisi Energetica: Il rapido passaggio dell'Europa a fonti alternative come la Norvegia e gli Stati Uniti non è stato completo. Alcuni paesi, come l'Austria, hanno addirittura aumentato le importazioni di gas russo, dimostrando la difficoltà di una diversificazione totale.
L'Europa verso lo stop alle importazioni di combustibili fossili dalla Russia
L'Unione Europea prevede di interrompere le importazioni di combustibili fossili dalla Russia entro il 2027, ma i progressi sono disomogenei. L'inflazione e l'alto costo della vita rendono difficile per i paesi europei passare completamente a fonti energetiche alternative. I prezzi elevati dell'energia hanno già causato un'inflazione generalizzata in Europa, rivelando le debolezze della regione.
Il gas russo continua a raggiungere l'Europa attraverso varie rotte. Romania e Ungheria hanno accordi con la Turchia, che riceve gas dalla Russia. Secondo esperti come Armida van Rijd del Royal Institute of International Affairs, il gas russo viene instradato attraverso l'Azerbaigian e la Turchia per rifornire l'Europa. Questo dimostra quanto siano complesse e difficili da interrompere le relazioni energetiche tra l'Europa e la Russia.
Il futuro del gas russo in Europa è incerto ma probabilmente diminuirà nel tempo. I piani europei per abbandonare questo tipo di energia incontrano grandi ostacoli, come i dissensi interni e i costi elevati delle alternative energetiche. Questa situazione mette in luce interdipendenze profonde e complesse, ben oltre le semplici catene di approvvigionamento, e sottolinea la natura intricata delle politiche energetiche globali.
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